Menu

Il Rapporto Ismea 2019 Agriturismo e multifunzionalità

A dicembre è stato pubblicato il Rapporto Ismea 2019 “Agriturismo e multifunzionalità. Scenario e prospettive” che aggiorna e integra le informazioni contenute nelle due precedenti edizioni: valori economici, norme e tendenze delle attività di diversificazione in agricoltura. Di seguito pubblichiamo l’executive summary e il link da cui scaricare il rapporto.

Il Rapporto Agriturismo e multifunzionalità, giunto alla terza edizione, è il risultato del lavoro condotto nell’ambito delle attività della Rete Rurale Nazionale 2014-2020, con l’obiettivo di fornire una fotografia dettagliata della realtà legislativa, economica e di mercato dei principali comparti relativi alle attività connesse, partendo dall’agriturismo, attraverso l’analisi e l’interpretazione dei dati più significativi.
L’edizione 2019 costituisce la naturale prosecuzione delle due precedenti oltre a contenere numerosi aggiornamenti delle stesse.

Le attività di  diversificazione, di supporto e secondarie (multifunzionalità) rappresentano una quota sempre maggiore della produzione agricola italiana: il loro valore è passato dai 7,7 miliardi di euro del 2007 a quasi 11,5 miliardi di euro del 2018, rappresentando rispettivamente il 15,9% e il 20,6% del valore della produzione agricola complessiva. La crescita continua delle attività di supporto e secondarie dimostra inoltre come queste non risentano dell’aleatorietà che invece connota la produzione agricola, più esposta rispetto a fattori e macro variabili esogene (per es. instabilità dei mercati e volatilità dei prezzi o il susseguirsi di eventi metereologici non favorevoli). Al contrario, molte delle attività che rendono multifunzionale un’azienda agricola risultano del tutto in linea con i principi della sostenibilità, diventata ormai stella polare di tutte le strategie di sviluppo a livello comunitario (Strategia 2030, New Green Deal, ecc.) e, quindi, destinate a divenire sempre più rilevanti.

Quasi l’80% delle attività di supporto (il cui valore nel 2018 ha raggiunto circa 6,9 miliardi) è rappresentato dal contoterzismo (attività assimilata alla multifunzionalità, ma che in realtà assume una valenza propria) e dalla prima lavorazione dei prodotti agricoli, esclusa la trasformazione.
Il 32% dei 4,6 miliardi di euro delle attività secondarie è costituito dalla produzione di energia rinnovabile (fotovoltaico, biogas, biomasse), seguita dall’agriturismo, comprensivo di attività ricreative, sociali e didattiche, che ne rappresenta il 30% con un valore di 1,39 miliardi di euro. A livello europeo l’Italia continua a essere al vertice per ciò che riguarda il valore delle attività secondarie che rappresentano oltre un quarto del totale (27,6%) del valore complessivamente prodotto nell’UE.

L’agriturismo italiano, in questo contesto, prosegue la fase di espansione, sia dal lato dell’offerta, per numero di aziende, attività proposte e servizi offerti, sia dal lato della domanda, per numero di frequentatori e per volume d’affari.
Nel 2018, l’offerta ha raggiunto le 23.615 aziende agrituristiche (per un totale di 262.659 posti letto disponibili (+3,7% rispetto al 2017), oltre 11.000 piazzole di sosta per campeggiatori (-1,8%) e 462.000 posti a tavola (+4,6%). Il trend crescente dell’offerta fa tuttavia registrare un rallentamento, infatti tra il 2017 e il 2018 l’incremento è soltanto dello 0,9%, minimo storico di sempre; appaiono quindi lontani i tempi in cui il tasso annuo era superiore al 9% (anni 2004 e 2005) o al 5% (2009-2010), per poi attestarsi intorno al 3% dal 2015 in avanti. In termini di notti vendute (presenze turistiche) l’agriturismo, con oltre 13,4 milioni di pernottamenti (di cui 59% stranieri) nel 2018, ha contribuito per il 3,1% alla composizione delle presenze complessive del turismo italiano (429 milioni di notti totali) e per il 9% di quelle del turismo extralberghiero (149 milioni di notti), con un tasso di crescita della domanda ancora una volta decisamente superiore a quello dell’offerta: tra il 2017 e 2018 i visitatori (arrivi) sono aumentati del 5,9% (+3,5% italiani, +8,6% stranieri) e le notti (presenze) del 5,7% (+2,5% italiani e +8,0% stranieri).

Con le fattorie didattiche e l’agricoltura sociale la multifunzionalità dell’agricoltura si concretizza in importanti forme di erogazione di servizi per l’istruzione, le comunità locali, la cura e l’inclusione sociale di persone svantaggiate, anche a supporto delle istituzioni pubbliche. Nel 2019, il numero degli iscritti negli appositi elenchi regionali è cresciuto, a confronto con l’anno precedente, del 12% (fattorie didattiche) e dell’8% (agricoltura sociale), evidenziando da un lato la vitalità di questi due settori, dove la dinamica dell’offerta trova puntuale riscontro nella forte espansione della domanda, dall’altro il costante lavoro di aggiornamento cui sono sottoposti gli elenchi da parte delle Regioni.
Gli elenchi regionali delle fattorie didattiche sono attivi in tutte le regioni e contano complessivamente 3.010 imprese, mentre quelli degli operatori di agricoltura sociale sono stati istituiti in dieci regioni e registrano 229 iniziative di agricoltura sociale, che evidentemente rappresentano ancora un quadro molto parziale dello sviluppo del settore stesso rispetto alla reale offerta di servizi già operativi.

Quest’anno, i contenuti del Rapporto si arricchiscono dei risultati di un’analisi condotta su circa 13.000 recensioni scritte sulle principali piattaforme online dagli ospiti di 35 aziende agricole rappresentative dell’offerta multifunzionale italiana. Questa novità, consente di fornire informazioni utili sul sistema della reputazione, sulla qualità percepita e qualità dei servizi offerti. Le recensioni sono aggregate in cinque sottogruppi che consentono di valutare cinque macro-aspetti della qualità dell’offerta: i prodotti agroalimentari, le strutture aziendali, il servizio, il prezzo e la posizione/accessibilità dell’azienda. La valutazione complessiva (in una scala da 1 a 5) è risultata decisamente positiva nel 78% dei casi (punteggio 4 o 5). Il 15% delle recensioni ha registrato una valutazione media (punteggio 3) mentre solo il 7% ha ottenuto un punteggio negativo (1 o 2). Un bilancio assolutamente positivo che lascia ben sperare, in particolare da parte dei turisti stranieri, ma che nello stesso tempo offre indicazioni preziose in merito ad alcuni motivi di insoddisfazione.

Il Rapporto viene completato dall’esame delle principali evidenze e novità legislative relative alle attività connesse e alla multifunzionalità, attraverso una ricognizione e un aggiornamento delle leggi quadro statali e delle leggi di competenza regionale. Tra le novità più importanti si registra l’aggiornamento negli ultimi 12 mesi di cinque normative regionali sull’agriturismo (Piemonte, Lombardia, Lazio, Puglia, Sardegna alle quali si aggiunge la Provincia Autonoma di Trento e il DM 12550 del 21 dicembre 2018, con cui il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali ha provveduto a dare attuazione alla legge n. 141/2015 “Disposizioni in materia di agricoltura sociale”, definendo i requisiti minimi e le modalità per l’esercizio delle attività.

Scarica il Rapporto (pdf 5 MB)

Leave a Comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.